martedì 12 novembre 2013

Verso quale green economy? La lettera del presidente nazionale di Legambiente al Ministro Orlando



Le misure intraprese dal governo in materia di green economy, collegate alla legge di stabilità, non sono convincenti. In alcuni passaggi si sono compiuti addirittura dei passi indietro. In particolare,  risultano inefficaci  le novità normative riguardanti l'ecotassa sullo smaltimento dei rifiuti in discarica e le nomine per i presidenti dei Parchi nazionali.
I limiti del ddl sono stati evidenziati nella lettera che  il presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezzi,
 ha scritto  al Ministro per l'ambiente Andrea Orlando. Secondo le disposizioni previste dall’articolo 15 del ddl la multa per lo smaltimento in discarica prevista per quei comuni meno virtuosi che non raggiungono il 65% di raccolta differenziata non verrebbe pagata almeno fino al 2021, mentre nel 2015 verrà pagata solo dai Comuni che non hanno raggiunto il 35% di raccolta differenziata nell’anno precedente. “Un provvedimento di questo tipo – spiega nella missiva il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza - rappresenta un ingiustificato condono a chi ancora non si è attivato per una corretta gestione dei rifiuti, un disincentivo ad impegnarsi su questo fronte per i prossimi anni e una beffa per le tante amministrazioni virtuose che abbiamo premiato lo scorso luglio a Roma durante “Comuni ricicloni” e che hanno dimostrato come l’obiettivo del 65% al 2012 fosse raggiungibile. Invece di praticare un condono sull’ecotassa, sarebbe invece molto più utile e prioritario aumentare il costo di smaltimento in discarica modificando la legge n. 549/2005, trasformando il limite massimo dell’ecotassa di 25 euro per tonnellata in limite minimo, così da disincentivare l’utilizzo della discarica rendendola meno vantaggiosa economicamente rispetto al riciclo e al recupero”. Con la normativa ad oggi vigente dal 1 gennaio 2013 tutti i Comuni che non hanno raggiunto il 65% di differenziata pagano un’addizionale del 20% al tributo regionale per lo smaltimento in discarica (strumento varato nel 1995 proprio per ridurre gli interramenti dei rifiuti).
Nel ddl  viene prorogato l’obbligo di raggiungere l’obiettivo del 35% di differenziata dal 2006 al 2014. La proroga riguarda  anche i termini temporali entro cui raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata del 45% e del 65%, ma non quelli relativi al 40%, 50% e 60%.
"Questa norma ci sembra un evidente controsenso rispetto alla necessità condivisa di ridurre ai minimi termini lo smaltimento in discarica, come ci chiede l’Europa da ormai troppo tempo- si legge nella lettera- la direttiva europea sulle discariche è del 1999, ed è stata già avviata  una procedura di infrazione nei nostri confronti per le ripetute inadempienze su questa modalità di gestione dei rifiuti".

L’associazione ambientalista contesta anche la modifica al comma 3 dell’art. 9 della 394/91 per la nomina dei presidenti di parchi nazionali, dove si vuole sostituire l’intesa con il semplice parere tra Ministero e Regione. “È grazie alla leale collaborazione tra Stato centrale e Autonomie locali e all’impostazione federalista della legge 394/91 basata sulla sussidiarietà, se oggi possiamo parlare di un sistema nazionale di aree protette che interessa oltre l’11% del territorio nazionale e coinvolge aree protette nazionali, regionali e locali. Questi risultati - aggiunge Cogliati Dezza - sono stati raggiunti anche perché sono state coinvolte le Regioni in tutti i processi decisionali, compresa la governance e le nomine, e l’intenzione di non continuare sulla strada della condivisione ci sembra un segnale molto pericoloso. Per risolvere la questione basterebbe intervenire sui tempi troppo lunghi dell’intesa, che oggi favoriscono i commissariamenti, e stabilire che l’intesa stessa va trovata entro tempi certi (ad esempio 90 o 120 giorni), oltre a condividere i criteri per individuare  le competenze che devono avere i presidenti e definire chiaramente le incompatibilità dell'istituto”.

Importanti azioni legislative sono state compiute, invece, con  la moratoria per i nuovi inceneritori, con le  nuove norme per gli acquisti verdi da parte delle pubbliche amministrazioni, con le  norme per contrastare gli incidenti in mare, e con i  finanziamenti per abbattere gli edifici abusivi costruiti in aree ad elevato rischio idrogeologico.


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