giovedì 21 novembre 2013

Sardegna, Fima : "l'informazione su Cleopatra è stata poca, confusa e approssimata"


 E' mancata   la corretta informazione. Sull'alluvione che ha colpito la Sardegna   sono stati rivelati soltanto  i numeri della tragedia: 16 morti,  un dispero, tanti danni. Ma l'ambiente non può più occupare spazio nei media soltanto quando si verificano gli incidenti, quando ormai è troppo tardi. Come ha precisato in una nota Mario

Salomone, Presidente della Federazione italiana media ambientali:

"Molta cronaca e poca informazione su cause ed effetti della prima tempesta tropicale in Italia. Nelle prime ore dopo la tragedia abbiamo visto una ridda di articoli, e di dichiarazioni di politici, puntare il dito contro un generico "assalto al territorio da parte del cemento" senza dare la giusta dimensione all'aspetto scientifico-ambientale del fenomeno che per le sue caratteristiche è il primo in Italia e rappresenta un vero e proprio punto di svolta sul fronte del clima".  La natura non fa sconti: travolge , schiaccia, uccide. Ma questo non può giustificare la negligenza della politica. E' forse necessario ricominciare a pensare seriamente agli errori umani. I più esperti affermano che

il Mar Mediterraneo ormai ha incamerato tanta energia da poter innescare tempeste tropicali, per cui nei prossimi anni assisteremo con maggiore frequenza al verificarsi di  fenomeni come il ciclone Cleopatra.

"Migliaia di immobili nel nostro paese sono a rischio idrogeologico perchè realizzati in maniera abusiva, e poi condonati, o peggio in base a folli varianti dei piani regolatori, realizzate da una politica senza scrupoli, alla ricerca del consenso elettorale immediato- tuona  Mario Salomone "

Il lavoro del giornalista ambientale si può definire tale soltanto se si affianca  a quello dell' impegno civile  perchè va avanti nella ricerca dei responsabili, nella ricerca di cause ed effetti anche quando la "tempesta" è passata.Un lavoro  considerato scomodo.
"Prova ne è l'assenza dai media della Cop 19 di Varsavia sul clima- continua il Presidente della FIMA -Mai come in questi casi un'informazione puntuale che metta in relazione cause ed effetti e che punti il dito verso i responsabili, materiali e politici, dello scempio del territorio è un servizio ai cittadini. Portare alla ribalta temi come questi e incalzare i decisori a invertire la rotta su questioni come la cementificazione non sarà semplice, ma un passo avanti sarebbe un dispositivo legislativo che impedisca le querele temerarie verso i giornalisti, spesso freelance, che troppo spesso politici e grandi gruppi immobiliari, intraprendono per fermare le inchieste".

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