sabato 30 novembre 2013

Molise, un’altra storia?


  di Michele D'Amico

 Progetti, iniziative,opportunità per rilanciare una delle regioni meno conosciute d’Italia. Sono soltanto alcune delle novità che “Molise, un’altra storia”, la manifestazione che si sta svolgendo in questi giorni presso la Garbatella a Roma, ha voluto presentare ai cittadini della Capitale. L’idea – promossa dal FormezPA con il contributo dall’associazione “Forche Caudine”, Millepiani Coworking, Cna Roma, Regione Lazio, Comune di Roma-Municipio VIII e delle province di Campobasso e Isernia – sta rivelando i lati nascosti di una terra del Sud che per molti è soltanto sinonimo di arretratezza.
«Siamo convinti che bisogna far conoscere le buona pratiche dei molisani, ci sono tante imprese che sono riuscite a portare la qualità dei prodotti e dell’artigianato in tutto il mondo» ha sottolineato il vicepresidente della Giunta Regionale, Michele Petraroia, durante il dibattito “Opportunità Molise: una sfida per il mezzogiorno” che si è svolto ieri al Teatro Ambra.

Certo, la strada da percorrere è ancora lunga. Il Molise sta attraversando una grossa crisi economica, le aziende presenti sul territorio rischiano il collasso. E in molti decidono di andare via, contribuendo al tragico fenomeno dello spopolamento. Ma il messaggio che arriva dalla manifestazione è chiaro: bisogna guardare alla forza del popolo molisano come una risorsa. Lo sa bene Carlo Flamment, presidente Formez: «Riconoscere la propria identità, prepararsi ad affrontare i sacrifici e guardare al futuro. Sono queste le condizioni necessarie per superare la crisi del Molise». E i molisani hanno già messo in pratica questo sforzo. Le molte aziende presenti sul territorio romano lo testimoniano perfettamente. Ciò che manca è una nuova visione dell’impresa, anche qui le nuove tecnologie sono strategiche: una vera e propria risorsa per quei territori che per molto tempo sono stati considerati ai margini del territorio italiano o non inseriti all’interno del “marchio” Italia: «I territori non sono lontani – ha sottolineato Giampiero Castellotti, presidente di Forche Caudine, che associa i romani d’origine molisana – Ora Roma non è lontana come qualche decennio fa. Adesso è necessario che cambi anche la visione pessimistica di molti molisani. Proviamo a superare la tentazione di porre i confini nello spazio del piccolo paese. La globalizzazione ci costringe a sentirci parte di un mondo che si fonda sul concetto di rete. Ma in qualche modo il Molise è per sua caratteristica già da tempo globalizzato. È presente in tutto il mondo e dobbiamo avere fiducia nella forza della nostra storia e dei nostri paesaggi».

In fin dei conti abbiamo molte storie da raccontare (come cerchiamo di dimostrare da Molisegreen) e vivere in un territorio in larga parte incontaminato ha dei vantaggi, soprattutto nella direzione della green economy. A rendere più semplice l’applicazione di questo nuovo modello di sviluppo è la multimedialità : un investimento necessario per promuovere la cultura dei territori interni e il turismo locale. Come è stato evidenziato nel pomeriggio, durante l’incontro presso l’Incubatore “inVerso”, un apporto positivo alla trasformazione del Molise deriva dal settore dell’arte: «Dobbiamo essere orgogliosi dei talenti molisani, sono loro che ci fanno sentire parte di un contesto più ampio: sono loro che ci fanno sentire italiani» ha detto Alberto Tramontano, assessore al Turismo della provincia di Campobasso. Se pensiamo al “Premio Termoli”, ci accorgiamo delle potenzialità e dello spirito creativo del Molise: un percorso che va avanti ormai da più di cinquant’anni. E la città di Termoli, con il contributo dell’assessorato alla cultura del comune, ha voluto negli ultimi anni investire proprio nella creatività, aprendo spazi dedicati all’arte. Un esempio di buone pratiche che si aggiunge alla valorizzazione dei siti archeologici, promossa dal consigliere delegato alla cultura della Regione Molise, Nico Ioffredi, e alle consolidate attività della Fondazione Molise Cultura, che da pochi giorni ha presentato la Mostra su Gino Marotta presso l’Ex-Gil di Campobasso.

Tante iniziative, quindi, per superare i pregiudizi sul Molise. Tante storie che suscitano curiosità, e invitano a vivere i paesaggi con le loro tradizioni che vanno avanti da secoli, sfidando il cattivo progresso: quello che vorrebbe eliminare velocemente le differenze culturali.

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