venerdì 30 agosto 2013

Guerra in Siria, la condanna di Legambiente e l'invito al cessate il fuoco immediato

L'intervento militare in Siria da parte di Stati Uniti e Francia è un'ipotesi sempre più probabile. E non lascia indifferente il mondo ambientalista. Il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezzi, ha dichiarato che l'attacco militare metterebbe a rischio la pace in tutta l'area del Mediterraneo. E aggiunge:
“In questi anni, dalla Jugoslavia alla Libia passando per l'Iraq e l'Afghanistan, gli interventi militari non hanno mai riportato la pace e hanno causato, anzi, enormi ferite per la popolazione civile, che è sempre, ormai, la prima vittima dei conflitti. La condanna del crimine nell'uso dei gas chimici va quindi portata all'ONU e Assad va isolato dalla comunità internazionale che ha messo al bando quelle armi. Perché la costruzione della pace passa solo per un cessate il fuoco immediato, e non attraverso un nuovo intervento militare”.Il rischio di un attacco senza mandato dell'Onu, potrebbe indurre infatti la Siria a reagire innescando una incontrollabile escalation di violenza. Secondo Vittorio Cogliati Dezzi il Mediterraneo deve tornare ad essere "culla di cultura e luogo di incontro. Non deve e non può essere cancellato dalla sete di potenza di qualcuno e dai giochi di scacchi delle grandi potenze. Il movimento pacifista italiano deve riprendere parola
– ha concluso il presidente di Legambiente - e tornare a dire ad alta voce cosa pensiamo sia utile per i siriani e per tutti i popoli del Mediterraneo: cessare il fuoco subito e avviare interventi di peacekeeping per portare le fazioni in campo al tavolo della trattativa”.

Nessun commento:

Posta un commento