martedì 23 aprile 2013

Continuano gli episodi di bracconaggio


Rinvenimento del cavo utilizzato come trappola

Il bracconaggio e' una pratica di caccia  ignobile ancora diffusa. Un nuovo caso si è verificato nei boschi di Pescopennataro pochi giorni fa, e soltanto l'intervento del Corpo Forestale del Comando Provinciale d'Isernia ha evitato che un uomo di circa 70 anni potesse uccidere gli animali presenti in quella zona. Il bracconiere, come è stato documentato dalle fototrappole dislocate nella zona per monitorare la presenza del lupo, ha collocato dei lacci d'acciaio nelle zone di passaggio obbligate. L'utilizzo dei lacci

 rimane un metodo particolarmente atroce per uccidere gli animali : provoca sofferenza e mutilazioni.
   L'uomo ora dovrà rispondere di tentato furto venatorio ed esercizio della caccia in periodo di divieto generale e con uso di mezzi vietati.
L'increscioso episodio si aggiunge a quello dei lupi morti nei giorni scorsi per avvelenamento, e alla presenza di carcasse di cervo vittime di bracconaggio.
 Intanto,  si stanno intensificando i controlli  in questi giorni sulla zona di Pescopennataro perchè più volte, proprio in questa area, negli anni scorsi sono stati avvistati esemplari di orso bruno provenienti probabilmente dal vicino Parco della Majella . I fenomeni sono stati sottoposti ad accertamenti e la principale causa va attribuita proprio ai bracconieri che uccidono gli ungulati selvatici, depezzati  in molti casi sul posto.

Lupo catturato dalla videotrappola





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