martedì 4 settembre 2012

Cavalcando alla scoperta di Occhito


Paolo in veste di mandriano
« L’obiettivo per il 2013 è organizzare l’Equiraduno Nazionale della Fite Trec in Molise. Sarebbe un’importante vetrina per dare visibilità alla nostra regione». Esordisce così, con noi di Molisegreen, Paolo Santoianni, commissario per il Molise della Fite Trec Ante, massima federazione italiana nel settore dell’equitazione. «La manifestazione -continua Paolo- vedrebbe la partecipazione di circa mille cavalieri da tutt’Italia e non solo. Quale migliore occasione per promuovere il nostro territorio? Il Dott. Rosario De Matteis, presidente della Provincia di Campobasso, si è messo subito a disposizione per l'organizzazione di progetti ed eventi riguardanti il turismo equestre e le attività ad esso collegate».
La federazione promuove lo sviluppo di viaggi, escursioni e trekking a cavallo, consentendo la valorizzazione del territorio. Promuove ed organizza gare agonistiche di Trec (Tecniche di ricognizione equestre competitive), Cross Country, Monta da Lavoro Tradizionale, Monta da Lavoro Veloce. «Oltre alle attività volte alla promozione territoriale, abbiamo attivato corsi di formazione per il rilascio di patenti equestri di primo e secondo livello e di quadri tecnici abilitati a condurre gruppi di cavalieri in escursioni a cavallo». Paolo è anche vice presidente dell’associazione “I Cavalieri del Tratturo”, e ci ha guidato nei pressi della loro sede alla scoperta del Lago di Occhito a Macchia Valfortore.
Quando arriviamo, ci accorgiamo subito che l’atmosfera non  è quella della città.  Ulivi, alberi a basso fusto, e  cumuli di legna tagliata lungo i lati della strada caratterizzano la campagna circostante. Qualche nitrito poi ci avvisa della presenza dei cavalli. «Occorrono giorni per esplorare tutto il territorio incontaminato,percorribile sia a piedi che a cavallo», ci spiega Paolo. Arriviamo vicino al Lago di Occhito. È
 di circa 12 km la sua lunghezza con un perimetro di 68 km. Il secondo in Europa. Il più grande lago artificiale in Italia, e segna il confine fra il Molise e la Puglia. Il cielo è plumbeo ma riusciamo a scorgere  le mucche podoliche. «Lasciamo gli animali allo stato brado perché vogliamo soddisfare il loro bisogno di libertà e sentirsi in sintonia con il propio habitat naturale», aggiunge Santoianni.


Approfittiamo del clima accogliente per chiedergli  alcune informazioni sull’associazione.
« Ho scoperto questo luogo per caso durante una mia escursione a cavallo. Dieci anni fa.
Da allora ho deciso di collaborare con il Presidente  Bonifacio Di Iusto. È da qui che l’associazione “I Cavalieri del Tratturo”, in collaborazione con altri soggetti riuniti in un partenariato innovativo, propone ai turisti  di svolgere attività di trekking e passeggiate a cavallo, e rivivere l’esperienza della transumanza».
E  chiarisce: «Organizziamo Transumanze a cavallo e turismo religioso sui tratturi. Ogni anno si ripropone il Pellegrinaggio Sant’Elia a Pianisi- San Giovanni Rotondo (quest’anno dal 6 al 9 settembre) e quello di Riccia-Petralcina».
Sulla missione del suo impegno puntualizza:«La volontà di diffondere e allo stesso tempo di preservare la cultura della migrazione stagionale dei greggi, è un obiettivo che come associazione ci siamo posti dal 1979. Grazie a 100 capi di bestiame, di proprietà di Bonifacio, organizziamo per gruppi di almeno 20 persone, una transumanza costeggiando l’invaso di Occhito e lungo il tratturo Celano-Foggia. Tre giorni che permettono a chiunque e durante tutto l’anno di vivere un’esperienza unica nel suo genere. Stiamo lavorando affinché l’interesse per quest’antica pratica possa estendersi in una dimensione internazionale. La candidatura dei tratturi come sito e patrimonio Unesco è l’esempio più evidente». In Molise, infatti,  i tratturi toccano settantasette comuni: dalla costa fino al Matese. I più importanti sono: Celano-Foggia, Lucera-Castel di Sangro, Pescasseroli-Candela.
Continuiamo il nostro percorso. Ci soffermiamo a guardare gli spazi destinati ai turisti.
Tutto sembra coesistere e rispondere alle regole del turismo ecosostenibile. «Sfido chiunque a trovare un posto simile in Italia –dichiara Bonifacio - per gli amanti della natura, questo è un paradiso terrestre. Lungo i 68 km di perimetro del lago è impossibile trovare asfalto e cemento. Basta munirsi di scarponcini e bastone e respirare a pieni polmoni il profumo delle nostre pinete».




Per contatti e maggiori informazioni:

di Michele D’Amico e Lucia Petti

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