venerdì 3 agosto 2012

Ecomafia in Molise, il rischio è reale

Francesco Novelli referente di Libera per il Molise
I numeri del “Rapporto Ecomafia 2012” sono impietosi per il Molise e raccontano di una regione in cui si è passati da 284 a 413 infrazioni accertate. Praticamente, a distanza di un solo anno, si è avuto un aumento di oltre il 30% di reati legati all’ambiente. A un mese esatto dalla pubblicazione del rapporto, redatto da “Legambiente” e “Libera” abbiamo sentito Francesco Novelli, referente per il Molise dell’associazione presieduta da don Ciotti.
Professor Novelli ci spieghi in breve cos’è l’associazione Libera e di cosa si occupa
Libera nasce all’indomani della fase stragista mafiosa degli anni ’92-’93, dalle idee del mondo ecclesiale progressista e dalla società civile laica. Il suo obiettivo principale è la difesa della cultura della legalità mettendo in pratica il dettato costituzionale. Questo avviene attraverso la presenza attiva del cittadino nella vita sociale. Inoltre la nostra associazione si prodiga per perpetrare il ricordo delle vittime di mafia e per diffondere la cultura politica e civile nelle nuove generazioni.
Quando nasce la sezione molisana della vostra associazione?
Libera nel Molise è presente da tre anni. Essa fu istituita per volontà di alcune persone da sempre impegnate nella vita civile e sociale della nostra regione. La sezione regionale nacque dalla necessità di capire se anche il Molise fosse sotto scacco da quelli che definisco extra corpi di illegalità e posso assicurare che questa è una regione dove la malavita tenta ostinatamente di radicarsi.
Professor Novelli, il nostro è un blog che si occupa di ambiente, ha quindi destato molta attenzione il “Rapporto Ecomafie 2012” che la vostra associazione ha pubblicato insieme a Legambiente
La nostra associazione è sempre molto attenta ai reati ambientali, lo dimostra il rapporto che compiliamo ogni anno con Legambiente sulle “ecomafie”. L’idea che mi sono fatto per quanto riguarda il Molise è che l’attuale classe politica ha dimostrato negli ultimi anni di non voler bene alla regione. Il Molise è stato invaso nella sua bellezza dagli interessi malavitosi. Posso fare un esempio in proposito: se consideriamo le domande accolte per l’impianto di pale eoliche esse sono circa 5000 a fronte di un territorio regionale pari a poco più di 4000 mq. Si evince che se tutti i permessi concessi dovessero effettivamente tramutarsi in istallazioni ci sarebbe una pala a meno di 700 metri l’una dall’altra. Purtroppo il compito di Libera non è quello di cercare le prove quanto quello di tenere alta l’attenzione sui temi dell’illegalità.
Quindi siete contrari alle energie rinnovabili?
Assolutamente no. Ma riteniamo che il Molise, in proposito, abbia già dato e temiamo che questa regione possa essere trasformata in un immenso parco eolico o fotovoltaico. Il recupero del territorio, a nostro avviso, dovrebbe avvenire in una prospettiva diversa, ad esempio attraverso il recupero della ruralità tradizionale della nostra terra o incentivando il turismo ambientale.
Anche Rosaria Capacchione, giornalista de “Il Mattino” e famosa per le sue inchieste sulla camorra, ha parlato di rischio infiltrazioni malavitose per il Molise.
L’analisi che fa la Capacchione, e che mi sento di condividere, è che spesso chi fa domanda di autorizzazione per l’istallazione di questi grandi impianti eolici poi non ha sufficienti mezzi economici per sostenere l’investimento, per cui è ipotizzabile che questi soggetti richiedenti siano solo dei prestanome al servizio di organizzazioni criminali. Infatti “Libera Molise” ha sollecitato l’intervento della DDA di Campobasso e di Santa Maria Capua Vetere a fare chiarezza su alcuni soggetti che hanno richiesto autorizzazioni per l’impianto di parchi eolici in regione.
Ma la Capacchione ha parlato anche di un Molise usato come pattumiera dai clan
Anche questo è facilmente riscontrabile. Montagano, ad esempio, è stato sotto tiro per più di un anno da parte di queste organizzazioni. Oppure il caso del Cosib di Termoli che è sotto inchiesta da parte della magistratura per alcuni illeciti sversamenti fatti nella zona del basso Molise. Ma non è solo la malavita campana a mettere sotto scacco la nostra regione, abbiamo ragione di credere che anche le organizzazioni calabresi e pugliesi operino in tal senso.
Secondo lei la società civile molisana è consapevole della minaccia?
Personalmente noto una presa di coscienza della popolazione anche per eventi oggettivi che hanno dimostrato che il rischio in Molise c’è ed è grande. La maggior parte ne è consapevole, purtroppo non riesce a fare il salto di qualità trasformando le perplessità in azioni civili.
E l’informazione regionale che ruolo gioca in questo senso?
Spesso l’informazione regionale passa sotto traccia queste notizie o, perlomeno, non vi da il giusto risalto. Ad ogni modo devo dire che anche la vigilanza della classe politica sul tema è abbastanza scarsa.
Quali sono i suoi auspici per il futuro?
Sono ottimista per quanto riguarda le nuove generazioni ed è per questo che trovo la forza per continuare ad impegnarmi su questa strada. Anche se le perplessità sono tante noi continueremo a lottare per un mondo migliore e più legale. Libera c’è e continuerà a lavorare per una società civile migliore.

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